Serie B/Intervista: Pietro Montanari
A circa metà della preparazione per il campionato, e a soli due giorni di distanza dal Memorial De Nicolao, ieri sera abbiamo fatto fare due chiacchiere con Pietro Montanari: Pippi, uno dei superstiti della scorsa annata, ci ha un po’ raccontato le impressioni che ha avuto dalle prime settimane di preparazione e qualche aspettativa sul futuro. Prima ancora di iniziare l’intervista, il numero 9 biancorosso ha voluto rimarcare una cosa: “In primo luogo, vorrei dire che l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di importante: abbiamo mantenuto la categoria, che è stato come vincere un campionato (tra l’altro, Pietro ha deciso la sfida decisiva contro Sestu segnando 10 punti nel finale di partita, ndr). Sembrava davvero impossibile ad un certo punto della stagione, ma con la grinta siamo riusciti ad ottenere un risultato importante che dovremo onorare al meglio nel corso del campionato a venire.”
Come sta andando la preparazione? Com’è il gruppo?
“La preparazione sta andando bene: stiamo facendo molti allenamenti di atletica e in situazioni di tiro. Ci stiamo allenando con dedizione e di questo siamo molto soddisfatti. Il gruppo direi che è interessante: abbiamo mantenuto uno zoccolo duro della passata stagione e abbiamo integrato ancora di più i giovani che già l’anno scorso si allenavano con noi. Abbiamo aggiunto anche due giocatori importanti, probabilmente con qualità che l’anno scorso ci mancavano: un centro capace di prendere tanti rimbalzi e muovere la difesa (Corral) e un esterno con punti nelle mani (Svoboda).”
Quest’anno la rotazione sarà, per esperienza e qualità, molto diversa dall’anno passato: come interpreti questi cambiamenti?
“Vedi, con il nuovo massimo di sette senior per squadra, le dinamiche sono molto diverse per tutte le formazioni di serie B: al di là infatti delle differenze che possono fare i più grandi, saranno i giovani il vero elemento decisivo. Giocare con una rotazione a soli sette giocatori vuol dire accumulare stanchezza e andare incontro a grossi rischi d’infortuni; devono essere quindi i più “piccoli” a crescere in campo e guadagnare sicurezza, in modo tale che si possano fare cambi affidabili e che tutto il gruppo possa crescere in maniera omogenea. Molto passerà per le qualità degli under.”
Sembra che quest’anno Silvestrucci stia cercando di creare una squadra che corre molto e attacca molto di più in transizione. Confermi quest’idea?
“Sì, direi che è una buona analisi: stiamo cercando di giocare molto di più sulla transizione, una specie di ‘run’n’gun’ alla Phoenix Suns di Steve Nash, anche se forse con interpreti un po’ meno talentuosi (ride). Scherzi a parte, sì: quest’anno cercheremo di giocare di più sulla corsa e attaccare maggiormente più il ferro. In questo modo, da una parte possiamo attaccare maggiormente una difesa non schierata, dall’altra prendere più tiri e cercare più spesso la via del canestro.”
Parliamo delle amichevoli giocate finora, che impressioni hai avuto?
“Abbiamo giocato tutto sommato bene, anche se non costantemente. Le prime due partite, in particolare quella con Oderzo, abbiamo vinto e siamo anche riusciti a fare il nostro gioco bene, anche se non ancora con grande continuità. Alla partita contro Sanve invece siamo arrivati con un approccio sbagliato: eravamo forse un po’ troppo carichi sulle gambe (venivamo dalla partita con Oderzo e un allenamento di atletica intensivo) e un po’ troppo scarichi di testa, e questo ci ha penalizzato nel corso della partita. Adesso però ci sarà il Memorial De Nicolao con avversarie ben diverse e giocare due partite in due giorni sarà un bel test per capire a che punto sei rispetto alle altre.”
A proposito del Memorial: che ne pensi di questo torneo?
“Secondo me è una grande occasione: non tutti possono vantare di un torneo con quattro squadre di serie B che vengono a giocare per due giorni consecutivi un torneo nella tua città ed è un evento che va valorizzato, non solo da un punto di vista cestistico ma anche per un aspetto sociale (l’incasso sarà devoluto interamente all’Istituto Palazzolo delle suore poverelle di Santa Chiara, ndr). Secondo me è una grande occasione: un po’ per vedere come giocano le nostre avversarie, ma anche per godersi del bel basket. Poi sabato ci sarà il derby con Padova e con la Virtus non sono mai partite banali: vuol dire che quest’anno giocheremo tre derby anziché due, un bello spettacolo per il pubblico.
Ultima domanda: che impressioni hai sul campionato che verrà? Chi sono le favorite?
“Nonostante se ne siano andate Orzinuovi e Bergamo, a mio avviso restiamo nel girone più difficile: Cento e Piacenza secondo me sono un gradino sopra tutte le altre; a seguire ci sono Faenza e Lecco: i primi hanno ulteriormente migliorato il loro roster, i secondi sono un gruppo che a me piace molto per il tipo di gioco offerto e la qualità con cui viene espresso. Dopo però, mi aspetto un livello molto equilibrato: noi, Padova, Reggio Emilia, Crema, Desio siamo tutte squadre con poche differenze tra di loro, senza contare che ci sono molte compagini ancora da scoprire come Rimini, Forlì, Bernareggio, Olginate, Palermo, sulle quali ancora non abbiamo ancora punti di riferimento. E poi, come ho detto prima, molto passerà per le qualità dei giovani: lì emergeranno molte differenze tra le squadre.”