Serie B/conosciamoli: Marcello Piccoli “Servirà grande etica del lavoro”
Tra gli innesti della Tramarossa Vicenza per l’estate 2020, nel reparto lunghi la formazione biancorossa ha aggiunto Marcello Piccoli. Il classe 1999 di Trezzo sull’Adda ha iniziato la sua carriera da under a Bergamo, in A2; quindi, nella passata stagione, ha iniziato a mettersi in luce con la casacca di Giulianova, agli ordini di Coach Ciocca, che l’aveva già allenato proprio a Bergamo. Il tecnico ha fortemente voluto che il lungo fosse uno degli under da aggregare alla squadra.
Marcello, cosa ti ha convinto a venire a Vicenza?
“Quando Cesare mi ha chiamato e mi ha proposto di continuare nel mio percorso insieme sono stato felice perché con lui mi sono sempre trovato bene. Poi mi hanno sempre parlato bene della società, che mi è parsa da subito molto professionale, e della città. Ho deciso di accettare per queste ragioni.”
Sei già stato allenato da Ciocca. Cosa ci puoi dire su come allena e cosa ci si deve aspettare da lui come allenatore?
“Conosco bene Cesare, perché mi allena da quando ero under a Bergamo, in Serie B e poi in A2. L’anno scorso mi ha chiesto di venire a Giulianova per continuare il percorso. Con lui si lavora tanto e si lavora bene, sia come si impiega il tempo, sia per quello che si fa in campo. È un allenatore molto presente e con un’etica del lavoro importante e pretende che i suoi giocatori abbiano la stessa concezione della cosa. Quella di Giulianova, per quanto ridotta, è stata una bella esperienza: dopo un inizio a rilento abbiamo iniziato a ingranare e stavamo risalendo la classifica al momento della sospensione.”
A livello di gioco cosa vorrà da voi Cesare?
“Cece chiede di leggere le situazioni e di non fermare mai il pallone, vuole che le decisioni in campo vengano prese subito. Ci sono particolari regole di lettura da applicare e il suo gioco si basa su questo, ovvero sul reagire in un certo modo alle situazioni. È un sistema che va assimilato e ci si mette un po’ a comprenderlo, ma so che dopo è in grado di dare risultati. L’altro aspetto è che lavora tantissimo sugli avversari, fa molta tattica e fa molto video. Ti spreme a livello mentale e fisico ma perché vuole il massimo da quello che fa.”
Sai già che ruolo avrai in squadra?
“Io e Cesare ne abbiamo parlato alla firma e lui per me avrebbe identificato un ruolo simile a quello dell’anno scorso, quindi di essere a disposizione per alternarmi nel pitturato con Corral e Petracca.”
Conosci già i tuoi nuovi compagni di squadra?
“Devo essere sincero, sono quasi tutti nuovi per me a parte il gruppo di Giulianova. L’unico che ho già conosciuto è Bastone, perché era con me a Bergamo quando ero ancora under. Zampogna l’ho affrontato nelle giovanili, ma questo è tutto. Petracca è stato in squadra con alcuni miei cari amici, mentre gli altri solo di fama.”
Come vedi il fatto di essere in tanti venuti da Giulianova?
“Io credo che sia positivo: l’anno scorso abbiamo avuto modo di conoscerci e di giocare insieme. Ripartire da questo punto a livello personale aiuta molto e sono sicuro che aiuterà anche in squadra, perché se si parte da una base sana questo aiuta a creare un ambiente positivo. Il fatto che tra di noi ci conosciamo già aiuta ad instaurare un gruppo positivo e a fare in modo che la squadra assimili meglio i concetti pretesi dal coach. Sono sicuro che questo aiuterà tutto il gruppo.”
Come ti descrivi come giocatore? Quali sono le tue caratteristiche?
“In difesa cerco di essere mobile e di cambiare su tutti, oltre che andare forte a rimbalzo. Ho costruito un discreto tiro dalla media e sto migliorando il mio gioco in post, vorrei però allargare il range di tiro. Non sono piazzatissimo fisicamente, ma ho lunghe leve e cerco di farle fruttare al meglio.”
Credi quindi di dover migliorare a livello muscolare?
“Sì è uno dei miei obiettivi.”
A tal proposito, quali sono gli obiettivi della squadra secondo te?
“L’obiettivo è una salvezza tranquilla, tenendo magari un occhio sulla situazione play-off se la stagione dovesse andare bene. Secondo me avere un gruppo di persone che sa già come lavorare con Cece è un buon punto di partenza, come anche iniziare presto la preparazione. Il suo gioco, come ho detto prima, ha bisogno di un po’ di tempo per essere digerito: avere tre mesi per arrivare al campionato e una Supercoppa da giocare prima potrebbero aiutare ad arrivare al campionato più pronti.”
Conosci già Vicenza? Ci sei mai stato?
“L’unica volta che ci sono venuto è stato per accompagnare Shaq (Hidalgo, ndr) a vedere la sua nuova casa. Per il resto mi pare tranquilla e accogliente, la scoprirò una volta che ci verrò a stare.”
Dovendo raccontare qualcosa della tua carriera, un momento particolarmente positivo, cosa vorresti raccontare?
“L’ultima partita che abbiamo fatto l’anno scorso, contro Rimini. Per una serie di coincidenze ci siamo trovati a giocare in sei contro la terza del campionato. Ci siamo messi a zona per tutta la partita, dovendo sempre stare attenti alla questione falli, ma siamo riusciti a vincere lo stesso. È stato un incontro devastante a livello fisico e mentale e soprattutto con l’occhio ai falli. Dovendo invece scegliere una stagione intera, scelgo quella prima di andare a Giulianova, quando ero ancora a Bergamo. Tutti ci davano come una squadra che sarebbe andata ai play-out e invece, compattando il gruppo, abbiamo fatto una grande stagione e siamo andati ai play-off, sorprendendo tutti. È vero, ero solo un comprimario, ma far parte di quella squadra è stato importante.”
Infine, un augurio per i tifosi.
“Non so ancora quando si potrà venire al palazzetto, ma spero che quando sarà possibile siano numerosi e caldi. Me ne hanno già parlato bene, credo siano tanti e affiatati. In Serie B non è scontato avere dei tifosi che ci credono. Sono fiducioso per l’anno prossimo e credo ci sarà un bel supporto per la squadra, spero di vederli al palazzetto.“