Serie B, intervista: Eros Chinellato “Dobbiamo imporre il nostro basket”
La Tramarossa Vicenza ha iniziato in modo sfavillante il campionato, con tre vittorie in altrettante partite. Tra i protagonisti principali di quest’ottima partenza c’è sicuramente Eros Chinellato: la guardia, distintasi per duttilità e capacità di adattamento in questo inizio di campionato, sta viaggiando a 13 punti e 7 rimbalzi di media e a Olginate ha aggiornato il proprio massimo di punti in carriera in serie B a 17. Ma i dati non dicono esattamente tutto l’apporto che Eros dà in campo, con energia sotto canestro e in difesa e capacità di muovere le retroguardie avversarie con la sua pericolosità offensiva. Dopo l’intervento subito a giugno 2016 per sistemare il ginocchio, condizionando tutta la sua passata stagione, Chinellato sembra essere un giocatore rinato.
Allora Eros, partiamo con una considerazione: stai molto meglio rispetto allo scorso campionato, è un dato di fatto.
“Direi di sì, quando ho iniziato ad allenarmi un anno fa invece le sensazioni erano brutte. Adesso posso concentrarmi solo sul gioco, invece che sul male che sentivo giocando. Sto molto meglio e penso sia sotto gli occhi di tutti.”
Ti abbiamo visto lanciarti spesso in scorribande al ferro in penetrazione, cosa che l’anno scorso abbiamo potuto soltanto intravedere.
“Il mio basket si basa sull’attaccare il ferro in penetrazione e allo stesso tempo mettere in ritrmo i miei compagni. L’anno scorso il fisico non mi permetteva di esprimermi nel modo in cui avrei voluto, cosa che invece adesso mi sta riuscendo.”
Tu sei una guardia a livello di ruolo, ma ti abbiamo visto giocare anche da ala. Ti senti a tuo agio anche in un ruolo che non è il tuo?
“Silver mi ha chiesto di fare da ala perché vuole che gli esterni siano intercambiabili tra di loro. Io cerco di adattarmi a questo ruolo e fare ciò che mi viene chiesto, cercando di essere duttile e capace di sapermi comportare bene in ogni situazione.”
Passiamo al campionato: la Tramarossa ha iniziato con tre vittorie in altrettante partite. Te lo aspettavi?
“Non sapevo cosa aspettarmi ai nastri di partenza: sapevo che non eravamo quelli visti nel precampionato. Però abbiamo iniziato bene, forse al di sopra delle aspettative. Ora non dobbiamo montarci la testa: dobbiamo ancora sistemare alcune incertezze e migliorare alcuni aspetti del nostro gioco.
Per esempio il tiro libero…
“Eh sì, finora la nostra croce. Detto che in realtà è un gesto, quello del tiro libero, più difficile di quello che sembra, penso che sia una questione di atteggiamento mentale. Non so il motivo per cui non ci entrano, ma ci stiamo lavorando e continueremo a lavorarci finché non troveremo una soluzione al problema.”
Domenica arriva Piacenza: che squadra è?
“Sono una squadra con giocatori dalla lunga esperienza e che quindi sanno qual è il giusto modo di affrontare le partite. Loro possono vincere potenzialmente tutte le partite, giocheranno un basket molto ragionato tenendo palla a centrocampo e costruendo in ogni azione; noi dovremo saper imporre la nostra pallacanestro e farli correre il più possibile, per vedere se ci stanno dietro.”
Ultima domanda: come guardia Piacenza schiera Rodolfo Rombaldoni, argento olimpico con la nazionale italiana nel 2004. Che effetto fa affrontare un giocatore con un passato così importante?
“Penso si provi molto rispetto e molta ammirazione per giocatori del genere, che magari con altri avversari non hai. Ha vinto una medaglia alle olimpiadi, penso basti solo questo per definire che tipo di ammirazione si provi. Da giocatori del genere si può solo che apprendere e imparare, ma nonostante questo in campo si va per vincere.”