Serie B/intervista: Andrea Campiello
A due giorni dalla prima palla a due della stagione, abbiamo voluto parlare con uno dei veterani di questa squadra: Andrea Campiello, giunto al quarto anno con la maglia biancorossa e che non ha quasi nemmeno bisogno di presentazioni. “Non è la prima volta che passo così tanto tempo in una squadra: era successo sempre a Vicenza, con il VBG, ma ormai sembra un’altra epoca.” Il numero 32 è tornato in città all’inizio della stagione 2014-15, anno della promozione in serie B, e da allora ha sempre vestito il biancorosso, rivestendo un ruolo cardine negli equilibri di squadra.
Allora Andrea, quali sono le tue sensazioni all’inizio di questa quarta stagione?
“Beh sicuramente positive: l’entusiasmo e la voglia di far bene ci sono tutte, siamo pronti ad iniziare. Abbiamo mantenuto la categoria e quest’anno dobbiamo ripeterci, magari evitando di riuscirci in maniera così rocambolesca. Abbiamo un buon roster, rinforzato da arrivi importanti e da un nucleo di ragazzi con buone prospettive di crescita. Dobbiamo comunque migliorare ancora: questo precampionato ci ha mostrato alcune nostre pecche e lacune a cui dovremo porre rimedio.”
Parliamo un po’ di gioco: quest’anno pare giocheremo maggiormente in transizione. Come ti senti a giocare in una squadra che corre di più che in passato?
“Il dinamismo è una componente fondamentale nella pallacanestro odierna ed essere veloci e colpire la difesa non schierata per noi può essere un’arma in più. Poi è chiaro che questo influisce anche sul modo di giocare personale: se da un lato forse non sono il tipo di giocatore che può correre costantemente su e giù per il campo tutta la partita, sta a me capire come funzionare all’interno di questi meccanismi.”
L’anno scorso hai giocato molto da centro durante l’anno, mentre l’arrivo di Corral sembra riportarti più verso un ruolo da ala grande. Hai qualche preferenza sul ruolo che hai in campo?
“In verità, giocando molto spalle a canestro, non do molta rilevanza al fatto che venga schierato da quattro o da cinque. L’importante, al di là della posizione che si può avere in un quintetto, è eseguire bene. Se esegui bene la squadra segna e gioca bene ed è questo quello che conta.”
Parliamo di domenica: prima partita di campionato sul parquet di Reggio Emilia, che ci ha battuti nel Memorial De Nicolao. Che partita ti aspetti?
“Reggio è una squadra solida, tosta, che gioca molto fisicamente. Hanno vinto contro di noi al Memorial, ma mancava Diego (Corral, ndr) che domenica invece ci sarà. Hanno tenuto una bella intelaiatura di squadra con molti giocatori di livello e hanno raccolto un bel po’ di ragazzi validi dal vivaio della Grissin Bon. Giocano in un modo molto frenetico e dinamico, quasi anarchico da alcuni punti di vista e questo potrebbe essere fonte di problemi per noi. Noi “vecchi” dovremo saper sfruttare la nostra esperienza per sopperire ai possibili deficit atletici.”
Il reparto lunghi di Reggio Emilia ha due ottimi giocatori come Pugi e Germani: qual è la chiave per fermarli?
“Pugi è un giocatore con ottimo tiro pur essendo un lungo, quindi non si può battezzare quando esce dal post: bisogna marcarlo a stretto contatto. Piuttosto fargli mettere la palla per terra e cercare di anticiparlo chiudendogli le linee di passaggio sotto canestro, in modo da renderlo meno pericoloso. Germani invece è molto forte sotto canestro e sarà lì che bisognerà cercare di bloccarlo maggiormente; al tiro lo si può sfidare di più di Pugi, ma non è comunque un giocatore da sottovalutare.”
Che idee ti sei fatto sul campionato? Dove collocheresti Vicenza in un’ipotetica graduatoria?
“L’equilibrio causato dall’alto numero di giovani rende difficile fare pronostici sensati adesso, ma sinceramente ritengo che Cento sia la grande favorita di quest’anno: conosco i giocatori e sono tosti, saranno la squadra da battere. Mi dicono sia molto forte anche Piacenza, ma su di loro sono molto meno informato. Poi ritengo che Lecco sia la più attrezzata dopo queste due. Alle loro spalle però, le differenze di valori si assottigliano: ecco che allora secondo me Vicenza si può considerare una squadra da fascia centrale, sicuramente da metà classifica. Poi, se si difende quaranta minuti su quaranta e non si cede nulla all’avversario, nulla ci è precluso, nemmeno i play-off; ma per raggiungerli non si potrà mai abbassare la guardia, perché in serie B ci vuole un attimo a passare dalle stelle alle stalle.”
Hai qualche obiettivo per il campionato? Di squadra e personale?
“Voglio che ci rifacciamo dell’anno scorso, un anno troppo sofferto e travagliato. Dobbiamo fare meglio sotto tutti i punti di vista. Sinceramente mi piacerebbe molto tornare ai play-off e a quel punto giocartela partita per partita e secondo me non è una missione impossibile. Certo è che dobbiamo funzionare come squadra: se il gruppo funziona, a quel punto arrivano anche le soddisfazioni personali.”
Prima di chiudere, una curiosità: hai ancora il record di punti in una singola partita da quando la Pallacanestro Vicenza è in serie B. Pensi mai di poterlo battere?
“Guarda, non avevo praticamente mai passato i trenta punti in carriera prima, quindi mi riesce difficile pensarci (ride). Devo dire che non è impossibile, anche se comunque giornate come quella non capitano tutti i giorni. Dovessi riuscirci però, vorrei che a differenza di quella volta la squadra vincesse.”